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L’analisi dei solventi clorurati è una pratica prevista dal Decreto Legislativo 152/06, parte III, allegato 5, tabella 3, per monitorare la qualità dell’acqua. Questo processo prevede la rilevazione e la quantificazione di solventi organici clorurati, sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute umana e l’ambiente. Tale analisi è essenziale per garantire il rispetto delle normative ambientali e la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.
Incluso nel kit troverai recipienti e flaconi per prelevare il campione dell'acqua
Dovrai compilare un piccolo modulo dove ci fornirai indicazioni sul tipo di acqua analizzata
La spedizione è il ritiro sono sempre gratuiti, troverai un etichetta nel kit da apporre fuori dalla scatola per il ritiro del corriere.
Alcuni tipi di analisi devono essere inviate con una temperatura controllata, nel kit troverai le istruzioni per il trasporto
I solventi clorurati sono una classe di composti chimici organici definiti come contenenti almeno il 5% in peso di cloro e contenenti almeno una molecola di alcol monobasico contenente un gruppo cloruro attaccato direttamente al carbonio della molecola di alcol. Secondo D.Lgs.152/06, i solventi clorurati sono considerati un composto pericoloso per l’ambiente e devono essere disciplinati per garantire la salvaguardia della qualità dell’ambiente in quanto presentano inquinanti chiave come il monossido di cloro, la solfuro di cloro e il cloroformio. La parte III della legge, allegato 5 tabella 3, stabilisce che la concentrazione massima di solventi clorurati in acque superficiali ed acque sotterranee non deve superare i livelli di 0.1 mg/L.
La variazione della concentrazione di questi composti nelle acque può avvenire con una serie di processi, noti come input (approvvigionamento), output (scambi), stoccaggio (accumulo) e trasformazione (biodegradazione). L’input di solventi clorurati può avvenire direttamente o indirettamente attraverso le acque reflue di fabbriche che lavorano con prodotti contenenti tali composti. Il processo di output si verifica a causa della scarsa solubilità di tali sostanze nell’acqua ed è quindi sfavorevole alla crescita di tali composti nelle acque superficiali. Le sostanze possono essere anche stoccate in organi ed organismi acquatici, con rifiuti industriali depositati nei fondi delle acque e sedimenti accumulati a causa del trasporto tra l’acqua marina e le acque dolci.
È importante comprendere pienamente la biodisponibilità di queste sostanze per quanto riguarda i processi di accumulo e biodegradazione. La biodegradazione può avvenire attraverso fasi di degradazione anaerobica (e.g nitrificazione, denitrificazione, inattivazione enzimatica) e fasi di degradazione aerobica (solubilizzazione di clori e solfuri di cloro).
Per conoscere in dettaglio le proprietà, i processi fisico-chimici e l’impatto ambientale dei solventi clorurati e altri composti pericolosi per l’ambiente, è fondamentale monitorarne i livelli nelle acque, in particolar modo nelle acque reflue industriali sottoposte a trattamento prima di essere rilasciate in ambienti naturali. Inoltre, è di grande importanza condurre studi più approfonditi sull’impatto di queste sostanze su organismi acquatici durante il loro ciclo vitale.
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