La Legge 9 gennaio 1991, n. 10 è un pilastro della normativa italiana che riguarda il controllo delle acque destinate al consumo umano e all’irrigazione agricola. Questa legge, anche conosciuta come “Legge sulle Acque”, svolge un ruolo cruciale nell’assicurare che l’acqua utilizzata per scopi umani e agricoli sia sicura, pulita e priva di contaminazioni dannose.
Il principio fondamentale sottolineato in questa legge è il “divieto di inquinamento delle acque”. Ciò significa che è assolutamente vietato inquinare le risorse idriche destinate al consumo umano e all’irrigazione agricola. Questo divieto è essenziale per garantire la salute delle persone e la fertilità del suolo.
La legge stabilisce una serie di misure atte a proteggere le acque destinate al consumo umano e all’irrigazione agricola. Alcune delle disposizioni più importanti includono:
La Legge 9 gennaio 1991, n. 10 è fondamentale per la tutela delle risorse idriche in Italia. Garantisce che l’acqua destinata al consumo umano e all’irrigazione agricola sia di alta qualità, riducendo il rischio di malattie legate all’acqua inquinata e preservando la fertilità dei terreni agricoli.
In sintesi, questa legge rappresenta un importante strumento normativo volto a preservare la salute umana e l’ambiente agricolo attraverso il controllo delle acque e l’applicazione del principio del “divieto di inquinamento delle acque”. La sua attuazione è essenziale per garantire un futuro sostenibile per l’approvvigionamento idrico e l’agricoltura in Italia.